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Il nuovo mondo studentesco, arrivarci è complicato

27 Nov 2023Roma0 commenti

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di Matteo e Eleonora, Giovanni e Giulia (4°, Liceo Aristofane, Roma)

Venerdì 24 novembre abbiamo partecipato all’ultima tappa del BaseCamp Edufest, in collaborazione con “Internazionale Kids”.

Si è trattato di una conferenza incentrata sulle disuguaglianze educative e sui differenti metodi di valutazione utilizzati sia in ambito scolastico che medico. Alla conferenza erano presenti diversi docenti della nostra scuola,ed anche la nostra attuale Dirigente  Raffaella Giustizieri. Alla conferenza abbiamo avuto modo di ascoltare le argomentazioni di personaggi differenti, tra cui la già citata dirigente scolastica Raffaella Giustizieri, il professore di valutazione didatticadell’università Roma3  Cristiano Corsini, il sociologo Claudio Cippitelli della Parsec Cooperativa Sociale ed il dottor Bruno Spinetoli, direttore del dipartimento di neuropsichiatria infantile della ASL Roma1

Tutti loro hanno avuto a disposizione un tempo di 20  minuti per esprimere le loro posizioni sull’argomento, facendo uso di conoscenze ed esperienze personali. Nonostante il metodo di esposizione sempre differente le opinioni in merito alla tematica principale non è mai variata, chiunque abbia parlato quel giorno era d’accordo sul fatto che il metodo di valutazione migliore fosse quello argomentativo e che quello peggiore fosse la valutazione numerica(quella attualmente in uso in quasi tutte le scuole italiane); questo ci ha sorpreso positivamente, poiché proprio quest’anno siamo stati introdotti dal nostro professore di storia e filosofia Giulio Iraci (presente alla conferenza) al metodo di valutazione argomentativo, metodo che fino ad allora ci era quasi completamente sconosciuto e per nulla utilizzato  dagli altri professori della nostra classe. Sentire le argomentazioni di persone apparentemente così diverse convergere  in una discussione così delicata ed importante per noi giovani ci ha colpito e non poco. Sentirli parlare ci ha permesso di ,smentire almeno in parte quella visione stereotipata dell’adulto che si interessa solo al voto dello studente senza considerare il suo processo di apprendimento riguardo il concetto su cui è interrogato o svolge una prova.

“Spesso gli studenti vivono la scuola come un luogo di giudizio soltanto per i voti, gli apprendimenti devono essere degli strumenti, dobbiamo far conoscere il mondo ai ragazzi attraverso altre forme di narrazione, questo può innescare il desiderio di cambiamento” queste sono le parole della dirigente Giustizieri riguardo al tema della valutazione, utilizzate come introduzione all’argomento e come espressione dei propri ideali a riguardo; il sociologo Claudio Cippitelli, invece, è stato il primo ad esporre la propria visione con l’aiuto di una presentazione, parlando delle diseguaglianze nelle classi sociali in diversi periodi storici  e di come ciò possa essere ricollegato al mondo contemporaneo, agli studenti ed alla loro formazione in ambito scolastico. In particolare, soprattutto in Italia, molti giovani che finiscono il percorso scolastico senza una valutazione superiore alla media si ritrovano in uno stato di disoccupazione e di impossibilità di autonomia, al giorno d’oggi questa categoria di persone è definita NYNA (Neither Young Nor Adults) poiché “per definirsi effettivamente adulti è necessario aver finito il percorso scolastico, avere un lavoro, una stabilità economica, essere usciti dalla casa genitoriale ed avere o essere in procinto di avere una famiglia propria”. 

“Al giorno d’oggi se si sta male si va dal dottore e si pensa di poter guarire come fosse un mago, ma non è così” è questo il modo in cui il dottor Spinetoli ha iniziato il suo intervento, raccontandoci di come negli ultimi anni sempre più studenti sono diagnosticati con dislessia e condizioni simili, per questi studenti il diritto allo studio è subordinato da un certificato che probabilmente influirà non solo al loro rendimento scolastico ma anche nella loro carriera lavorativa futura, finendo per rischiare di impedirgli di realizzare i propri obiettivi a causa di una diagnosi svolta superficialmente e con poco interesse nella situazione attorno al pazienteMolto spesso questi studenti potrebbero sentirsi demoralizzati da un voto negativo e potrebbero pensare che se non avessero problemi del genere il loro percorso scolastico sarebbe più facile.

Un riscontro descrittivo è l’opzione migliore per valutarli, li aiuta e non li scoraggia; così possono superare il percorso e non sentirsi “strani” ma come gli altri.

L’ultimo intervento del professor Corsini ci ha dato un punto di vista storico sull’argomento, partendo dall’origine delle valutazioni, spiegandoci la motivazione della loro invenzione, fino ad arrivare al sistema di valutazione moderno, ovviamente Italiano, concludendo con il suo punto di vista riguardo l’argomento, differenziando i diversi metodi di valutazione tra: “Numerale”, definito inefficace e dannoso per lo studente, “Numerale con motivazione scritta”, definito più efficace ma migliorabile, e “Riscontro descrittivo”, definito il più efficace, in grado di dare indicazioni per utilizzare l’errore come risorsa e metodo di miglioramento personale. 

In conclusione crediamo che la conferenza abbia avuto modo di permettere di esprimere un pensiero che sfortunatamente sfugge ai più in ambito scolastico (sia tra studenti che professori) ma che in realtà sia fondamentale e che dovrebbe sostituire il sistema di valutazione attuale. 

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