Un racconto di Noemi

Conoscete la leggenda di Jack o Lantern? Beh, ad Ariana piace molto, è la sua preferita. Peccato che ci è finita dentro…
“AAAH!” un urlo fece sobbalzare la piccola protagonista. Si alzò dal letto e scese fino alla cucina, ma era solo un grido di un film che stavano guardando i suoi genitori. Ariana tornò nella sua camera pronta per dormire, ma qualcosa di strano la fece rimanere sveglia: una lanterna sul davanzale della sua finestra. Ma non una lanterna normale, era una faccia mostruosa intagliata in una zucca. Dai buchi degli occhi e della bocca uscivano raggi di luce arancioni. Era la lanterna di Jack!
“No, no, no” disse per tranquillizzarsi. “È solo una leggenda…” Ma la lanterna si girò verso di lei e la faccia spaventosa la guardò.
“Sarà stato un sogno” pensò lei pronta a ricadere nel sonno ma qualcosa o qualcuno la trascinò via dal letto.
***
“Dove mi trovo?” pensò Ari mantenendosi la testa per il forte male.
“Signorina, attenta!” disse un uomo che la spintonò per sbaglio.
Lei si guardò intorno ed era tutto annebbiato. Ma questo posto spaventoso sembrava anche rilassante. Si riusciva ad intravedere il verde del prato. Si scorgevano alcune montagne e colline. Notò una donna che le sembrava simpatica per il suo aspetto rassicurante e le fece una domanda.
“Scusi, dove mi trovo?”
“Si trova a Castelisland”
“Scusi, dove?”
“In Irlanda,ovviamente.”
“Che anno?”
“1660… Signorina si sente bene?”
“Cosa?”
Non ci poteva credere ma continuò a guardarsi intorno.
“Sta iniziando a piovere, venga con me.”
Ariana era un po’ titubante, ma effettivamente stava piovigginando. La ragazza accettò di seguirla. La signora la prese sottobraccio e camminarono fino ad arrivare in una stradina con tante case di pietra in un terreno fangoso con ciuffi di erba che spuntavano , ma la nebbia sembrava non abbandonare quel posto meraviglioso.
“Accomodati sul divano, preparo la stanza degli ospiti.”
La signora sparì al piano di sopra. Ariana si accomodò sulla poltroncina in pelle nera e vide un gatto gironzolare per la stanza, che a dirla tutta, sembrava il gatto di una strega. Infatti, si notava sin da subito dal pelo grigiastro arruffato e da una zampa malata che impediva di fare molti passi.
***
Il giorno dopo, al sorgere del sole Ariana era già in piedi per fare un giro nel quartiere, tutta pimpante.
Arrivò fino a vedere una carriola piena di zucche trainata da un signore con degli stracci addosso, e pensò alla leggenda di Jack.
Le guardò attentamente, e notò che alcune erano già scolpite.
“Salve” disse lui richiamando l’attenzione di Ariana.
“Vuole vedere delle zucche?” aggiunse con un sorriso sornione.
“Ehm..si” disse falsa Ariana.
“Che ne dice di questa? E’ già fatta e a tutti piace il lavoro già completato”
La zucca aveva un aspetto familiare. Ariana la pagò con i pochi soldi che era riuscita a rubare dalla signora. Andò verso un vicolo isolato e disse alla zucca che sapeva chi fosse e che voleva tornare a casa, ma ripetendolo una seconda volta la zucca le scivolò dalle mani e una luce arancione uscì dagli occhi e dalla bocca. Ariana stava per lanciare un urlo ma la zucca iniziò a parlare e lei si bloccò.
“Oh, piccola e ingenua Ari, tu sei la prescelta per far conoscere a tutti la verità, con le tre prove tu scoprirai i tre indizi e poi tornerai a casa tua sana e salva. O forse no…”


















